Disturbo Dipendente di Personalità
Il disturbo dipendente è un disturbo di personalità che si caratterizza una necessità eccessiva di essere accuditi e che determina un comportamento sottomesso finalizzato a suscitare protezione e nasce da una percezione di sé come incapace di funzionare adeguatamente senza l’aiuto di altri.
Le persone dipendenti hanno grandi difficoltà a prendere decisioni quotidiane senza un’eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni da parte degli altri; tendono ad essere passivi e permettere ad altre persone di assumersi le responsabilità per la maggior parte dei settori della loro vita.
Gli adulti con questo disturbo dipendono tipicamente da un coniuge o un genitore, per decidere dove devono vivere, che tipo di lavoro dovrebbero avere o quali amici dovrebbero scegliere. In fase adolescenziale invece, si manifesta con il permettere ai genitori di poter decidere cosa indossare, quali amici frequentare o come trascorrere il proprio tempo libero.
Poiché temono di perdere il supporto o l’approvazione, gli individui con disturbo dipendente di personalità hanno spesso difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri, specialmente verso coloro da cui sono dipendenti. Si sentono talmente incapaci di funzionare autonomamente che concorderanno su ciò che ritengono sbagliato, piuttosto che perdere l’aiuto di coloro da cui cercano di farsi guidare. Non si arrabbiano adeguatamente sempre per il timore di perdere la persona che hanno accanto.
Queste persone hanno solitamente difficoltà ad iniziare progetti o fare cose in modo indipendente poiché mancano di sicurezza in se stessi e credono di avere necessità di aiuto per iniziare e portare avanti i compiti. Possono, tuttavia, funzionare adeguatamente se qualcun altro li supervisiona e li approva.
Un’altra caratteristica di questi individui è che possono giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto dagli altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli o sottoporsi a ciò che gli altri vogliono anche se le richieste sono irragionevoli. La loro necessità di conservare un legame importante spesso conduce a relazioni sbilanciate, tollerando a volte anche abusi verbali, fisici o sessuali.
Gli individui con questo disturbo si sentono a disagio o indifesi quando sono da soli a causa dell’esagerato timore di essere incapaci di prendersi cura di sé.
Quando termina una relazione intima possono cercare con urgenza un’altra relazione poiché sono convinti di non essere in grado di funzionare in assenza di essa e per questo sono continuamente preoccupati di essere lasciati a prendersi cura di se stessi. Si vedono così totalmente dipendenti da un’altra persona che temono che questa li abbandoni anche quando non vi sono motivi per giustificare tale paura.
Le caratteristiche descritte finora possono anche fare riferimento ad un altro quadro definito come “dipendenza affettiva” (https://www.psicologiatetris.it/eventi/il-complesso-di-cenerentola-la-dipendenza-affettiva/), ma che cos’è?
La dipendenza affettiva fa riferimento alla tendenza a stabilire relazioni dominanti o sottomesse, oppure a richiedere aiuto agli altri, sempre secondo una modalità sottomessa o dominante.
Il soggetto con dipendenza affettiva ha la tendenza ad instaurare relazioni caratterizzate da una ricerca ossessiva di approvazione esterna a scapito della propria individualità. Il soggetto può, per esempio, assumere in modo rigido e stereotipato il ruolo di colui che fornisce un “aiuto”, senza che l’altro esprima un reale bisogno o ne faccia esplicita richiesta (Baiocco, Couyoumdjian, & Del Miglio, 2005).